“Strumenti, strategie e tecnologie per la fruizione e la didattica

dell’arte e della storia dell’arte”

11 e 12 novembre dalle ore 14,00 alle 19,00

diretta streaming su www.uniroma5.it

 

Negli ultimi anni la storia dell’arte è stata progressivamente ridotta, se non del tutto eliminata, dai programmi delle scuole secondarie di secondo grado, per essere presente solo negli specifici percorsi universitari, declassandola di fatto da disciplina di base a semplice curiosità culturale. Il Covid-19 oggi l’ha addirittura messa in quarantena mettendo in crisi, oltre alla rete ospedaliera, l’altro sistema infrastrutturale della nostra società: la cultura. È per questo che, ad una settimana dalle nuove disposizioni ministeriali dettate dal dpcm che impone la sospensione di tutte le attività museali ed espositive, le Università Telematica San Raffaele Roma e Tor Vergata hanno deciso di mettere in rete il mondo dell’arte italiano, e non solo, promuovendo il convegno internazionale “Strumenti, strategie e tecnologie per la fruizione e la didattica dell’arte e della storia dell’arte”. L’iniziativa, unica nel suo genere, si articola in due giornate, 11 e 12 novembre (ore 14,00-19,00), ed è curata da Federica Bertini e Rosalinda Inglisa, ricercatrici e docenti di Storia dell’arte moderna, rispettivamente  all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Telematica San Raffaele, con il patrocinio di ICOM Italia, Regione Lazio e la partecipazione dell’Enea di Frascati.

 

«L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha imposto, già da marzo scorso» spiega la Inglisa, «la necessità di ripensare i modelli di fruizione del mondo della cultura attraverso il digitale che è diventato la chiave della nostra società per assicurare la continuità dei servizi. Ciò ha creato notevoli difficoltà nel mondo docente non solo per l’innegabile gap tecnologico ancora presente nell’ambito accademico umanistico, ma anche per la metodologia didattica impostata su un anacronistico nozionismo lontano dallo sviluppo di esperienze dirette sul campo».

Il convegno sarà dunque un’occasione di confronto critico e di dialogo con professionisti e studiosi di varia formazione per analizzare e discutere i vantaggi della applicazione delle nuove tecnologie comunicative offerte dalla didattica digitale della storia dell’arte, ponendo l’attenzione sul ruolo principale che deve essere attribuito alla cultura e alla ricerca in campo umanistico. «Una disciplina» sottolinea Inglisa, «che indubbiamente richiede il contatto diretto con l’opera perché essa possa essere compresa nella sua interezza, non solo materica, ma anche emozionale. Ma è pur vero che anche se il processo di dematerializzazione del patrimonio storico artistico e la sua trasmissione attraverso immagini digitalizzate allontana lo studente dalla fruizione diretta dell’opera, la didattica attraverso lo strumento digitale può rivelarsi un modello culturale e formativo di alto profilo». Potrebbero di fatto arrivare dove ancora i sistemi educativi del nostro Paese non sono riusciti ad approdare: la democratizzazione della materia. Un progetto educativo in grado di sfidare lo spazio, il tempo e il Covid, che porta alla luce quello che non si vede, ricordando, come asseriva Bruno Munari, che “uno vede ciò che sa”. 

 

La due giorni, che sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.uniroma5.it, si aprirà con i saluti istituzionali del prof. Emore Paoli, Direttore del Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell'arte dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, e della prof.ssa Stefania Supino, Direttrice del Dipartimento di Promozione delle Scienze Umane e della Qualità della Vita, Università Telematica San Raffaele. Faranno seguito i saluti di Roberta Fantoni, Responsabile Unità Tecnica di Sviluppo di Applicazioni delle Radiazioni, ENEA Frascati, e di Anna Maria Marras, coordinatrice della Commissione ICOM Italia “Tecnologie Digitali per i beni culturali”. Presenteranno il prof. Carmelo Occhipinti, coordinatore del corso di Laurea in Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, e il prof. Stefano Chiarenza, coordinatore del Corso di Studi in Moda e Design industriale dell’Università Telematica San Raffaele Roma.