Ha preso ufficialmente il via a Coverciano, con la Lectio Magistralis tenuta dal Direttore Generale della FIGC Michele Uva, l’anno accademico 2016/17 della prima “Università del Calcio”, corso di Laurea, completamente dedicato al calcio, dell’Università Telematica San Raffaele con la collaborazione dell’Associazione Italiana Calciatori.
Dopo i saluti istituzionali del Rettore dell'Università Enrico Garaci e del Direttore Generale AIC Gianni Grazioli, Uva ha sviluppato il tema dei "fattori per crescere e coltivare la passione nello sport e nel calcio", prima di passare la parola al Presidente dell'Associazione Allenatori Renzo Ulivieri e al Ceo e Founder di Wyscout Matteo Campodonico. In chiusura di incontro Fabio Poli, Direttore organizzativo AIC e Presidente dell’Università del Calcio, ha illustrato i dettagli di questo nuovo indirizzo curriculare, un percorso inedito ed innovativo che si propone di contribuire a sviluppare il livello di professionalità degli operatori del “Sistema Calcio”.
L’obiettivo del percorso di studio - che è stato fortemente voluto dal Presidente dell’Università Dott. Sergio Pasquantonio e che prosegue l’esperienza più che positiva della “cattedra sul calcio” - istituita tre anni fa e è quello di formare un professionista in ambito calcistico con adeguata preparazione culturale di base e con le competenze metodologiche necessarie per condurre, gestire e valutare semplici programmi di attività motoria e sportiva a livello individuale e di gruppo nel calcio. NON un allenatore, quindi, ma un “operatore” preparato che contribuisca a far progredire ulteriormente il processo di professionalizzazione attualmente in atto nel mondo dello sport, in generale, e del calcio, in particolare.
Tale obiettivo nasce dalla consapevolezza del mutamento che il mondo del calcio e il “sistema delle istituzioni e delle società” hanno subito in questi ultimi anni, aprendo prospettive lavorative completamente inedite a neo-laureati qualificati. Prospettive che sussistono tanto a livello professionistico che dilettantistico e che sono in grado, se interpretate con adeguate professionalità, di garantire nuove, durature e concrete opportunità professionali.
Il Corso di Laurea (primo ed unico in Italia) - che prevede sia lezioni erogate in modalità telematica che in presenza - si avvale accanto al corpo docente universitario del contributo di varie professionalità, in rappresentanza delle differenti anime del calcio: dalle Leghe al mondo delle “componenti tecniche”; dai calciatori agli arbitri, passando per gli allenatori e i manager. Tutti professionisti che operano nel settore da anni, con un altissimo livello di qualificazione accademica e tecnica.
Per il suo valore culturale e per la sua portata, il progetto ha ottenuto il patrocinio del CONI, della Federazione Italiana Gioco Calcio, della Lega di Serie A, Serie B, Lega PRO, LND, AIA e dell'AIAC. I patrocinatori saranno coinvolti nelle attività didattiche relative ai propri ambiti di competenza.
Le dichiarazioni
Enrico Garaci: "Con questo corso di studio andiamo a colmare una grossa lacuna, dal momento che da tempo si sente l'esigenza di dare una risposta concreta alla continua richiesta di studi per
approfondire il mondo del calcio, una grande esigenza di formazione per avere professionisti preparati che si occupino del management economico che gira attorno al mondo del pallone".
Gianni Grazioli: "Siamo di fronte ad un evento straordinario che possiamo sintetizzare in due parole, evoluzione e rivoluzione: evoluzione perché finalmente anche il calcio è stato sdoganato a livello accademico, rivoluzione perché da qualche anno AIC ha aperto i suoi confini alla formazione, sia di calciatori in attività che di ex".
Michele Uva: "Abbiamo bisogno di grandi risorse umane, per portare avanti qualsivoglia progetto, occorrono manager preparati. Lo sport ha quattro compiti fondamentali: aumentare il numero dei praticanti, a qualsiasi livello e a qualsiasi età, cercando di invertire la preoccupante tendenza all'abbandono dell'attività sportiva; programmare e realizzare una nuova impiantistica sportiva, non solo i grandi stadi o i grandi palazzetti, ma partendo dalla scuola, dalle palestre; correggere le distorsione dei valori che la società moderna purtroppo propone ai nostri giovani; infine regalarci successi agonistici e quindi nuovi campioni. Obiettivi che non possono realizzarsi se non sono condivisi da tutti, atleti, tecnici, dirigenti, media. Lo sport è un investimento importante, che porterà i suoi frutti con il tempo, e sempre più ha bisogno di una classe dirigenziale preparata. Lo sport è vita".
Renzo Ulivieri: "Chi si appresta ad intraprendere questo percorso di studi, deve farlo con la voglia e la volontà di cambiare, di fare un passo in avanti, di portare qualcosa di importante e di nuovo che vada a sfatare i luoghi comuni che spesso sentiamo riguardo lo sport e il calcio. Lo sport di per sè non ha valori, li ha grazie a chi lo sport lo pratica, lo insegna, e i valori ce li porta e li riesce a trasmettere".
Matteo Campodonico: "Oggi la fortuna di chi si approccia a questo corso universitario è che parte da una passione, alla quale si devono aggiungere intelligenza e competenza, perché la passione da sola non basta più. E va aggiunta anche la tecnologia, che ci aiuta e diventa un pezzo fondamentale del mondo del calcio, così come i dati che la tecnologia ci fornisce e sui quali, sempre di più, ci dovremo basare per il futuro".
Fabio Poli: "Per la prima volta tutte le componenti del mondo del calcio e dello sport in generale, dalla FIGC al CONI, dalle Leghe alle Associazioni di categoria, si ritrovano oggi accomunati nell'intento di perseguire un obiettivo ambizioso,uniti da un'istituzione accademica quale l'Università Telematica San Raffaele Roma, che ha voluto ribadire che i nostri manager vanno formati. Studenti e docenti faranno un percorso importante, una grande responsabilità perché dallo sport inteso come semplice svago si passa alla formazione di una classe dirigenziale impostata per il futuro dello sport, nel suo aspetto sociale e manageriale".