Racconti di forza e libertà, difficoltà e successi, con gli sportivi più audaci della storia: ecco la selezione di libri estivi consigliata dalla Prof.ssa Elvira Padua, Coordinatrice del corso di studi in Scienze motorie dell’Università Telematica San Raffaele Roma.

 

Il primo libro " The Mamba Mentality. Il mio basket”, edito da Rizzoli nel 2018, racconta la storia di Kobe Bryant: la leggenda del basket venuto a mancare, tragicamente, proprio all’inizio di questo terribile 2020. Vent’anni di carriera nella stessa squadra, i Los Angeles Lakers, cinque titoli NBA, due ori olimpici, un’infinità di record personali. Il cestista statunitense ha letteralmente rivoluzionato la pallacanestro, prima di ritirarsi nel 2016 scrivendo una toccante lettera d’addio al basket che è diventata un cortometraggio animato premio Oscar nel 2018. In questo libro illustrato Kobe (autosoprannominatosi “Black Mamba” dal nome di uno dei serpenti più letali e rapidi in natura) racconta il suo modo di intendere il basket: le sfide sempre più dure lanciate a se stesso e ai compagni in ogni allenamento, i riti per trovare la carica o la concentrazione, tutti i retroscena della preparazione ai match e i motivi per cui, semplicemente, per lui perdere non è mai stata un’opzione. E ancora: la volontà di superare il dolore e rinascere ogni volta più forte dopo i tanti infortuni patiti in carriera, i suoi maestri, lo studio maniacale degli avversari – da Michael Jordan a LeBron James – per carpire loro ogni segreto possibile e migliorare, migliorare ancora e ancora fino all’ultimo minuto dell’ultima partita disputata. The Mamba Mentality, impreziosito dalle fotografie di Andrew D. Bernstein, fotografo ufficiale dei Lakers che ha seguito Kobe fin dai suoi primi passi allo Staples Center, è un viaggio per parole e immagini nella mente di un artista tra i più geniali e vincenti della storia dello sport.

 

Il secondo titolo è “Ian Sagar, Le mie vite in gioco” - Add Editore 2019: la storia del ragazzo che alla sfortuna della vita ha contrapposto la volontà di guadagnarsi il proprio posto nel mondo. A causa di un incidente che gli procura la rottura del midollo spinale, Ian usa la carrozzina sin dall’età di 17 anni. Il basket in carrozzina, inizialmente un passatempo che lo aiuta a staccare un po' la testa, diventa un talento da coltivare, quindi un lavoro fonte di molti successi. Tre volte campione d'Europa con la nazionale inglese (2011, 2013, 2015), il bronzo paralimpico di Rio nel 2016, infine l'approdo e le tante vittorie alla Briantea84, la società di Cantù che da anni è al vertice del movimento cestistico in carrozzina e di cui oggi Sagar è una vera e propria bandiera. In mezzo c'è molto altro e tante sfide non solo sportive. Scritto con il giornalista Alessandro Camagni, il libro ripercorre le tappe della vita di un campione e sfata alcuni falsi miti su disabilità e sport, senza pietismi e retorica.

 

E infine, un testo sul calcio femminile “Non pettinavamo mica le bambole. Le meravigliose storie delle ragazze della nazionale” scritto dal Prof. Alessandro Alciato, docente di Storia del calcio presso l’Università Telematica San Raffaele Roma. Tutto è iniziato con i mondiali femminili del 2019 in Francia: un clamoroso passo in avanti a livello di cultura sportiva per l'intero movimento che, fino a quel momento, veniva considerato come qualcosa di folkloristico, e poco di più. «Una ragazza non può giocare a pallone», era il pensiero comune. Durante l'infanzia se lo sono sentito ripetere molte calciatrici dell'Italia, anche dai propri genitori. Sognatrici che non hanno mai mollato e lottano ancora oggi. Francia 2019 è l'inizio di una bellissima storia, con 23 protagoniste in campo e una in panchina.