L’Università Telematica San Raffaele è sponsor ufficiale di “Umano troppo Umano: l’agone atletico dagli altari alla polvere” il progetto culturale che va in scena, a partire da giovedì 14 luglio fino al 13 novembre, nel maestoso complesso delle Villae di Tivoli in un percorso espositivo che attraversa le celebri Villa d’Este e Villa Adriana.

La mostra, a cura di Andrea Bruciati e Stèphane Vergerù e incentrata sulla rappresentazione del corpo declinato dal modello classico nella sua perfezione/corruzione dall'antico al contemporaneo, vuole riflettere su tre punti che connotano la rappresentazione del corpo occidentale e il ponte pertanto instaurato con la storia, che sembra soddisfare fondamentalmente tre precisi momenti anche temporali della sfida:

- la perfezione anatomica dell'atleta antico, la versione terrena dell'eroe guerriero, figura ideale ed esemplare per capacità fisiche e virtù intellettuali;

- l'agone classico, la competizione fra contendenti in cui si manifesta la tensione armonica e continua fra le parti nonché il confronto con l'avversario;

- la sconfitta senza epica dell'eroe contemporaneo, la consapevolezza e l'inquietudine per il proprio limite e la conseguente corruzione di ogni modello.

Lo spirito agonale, retaggio di più antiche pratiche d'iniziazione al coraggio e alle virtù guerriere, costituisce un aspetto importante dell'educazione per il raggiungimento della kalokagathìa, dove si assiste al compimento e sintesi di bellezza, raffinatezza e cultura. Il progetto esalta pertanto le valenze estetiche e morali di un percorso che è della storia ma che non è solo storico: si vuole sollecitare un confronto serrato fra una disciplina archeologica e una nuova sensibilità espressiva, frutto delle problematiche legate alla contemporaneità. L'intento è quello di creare, coerentemente con la linea scientifica delle Villae, un prospetto diacronico dove l'intero impianto espositivo vuole creare le condizioni di un dialogo fra temporalità solo apparentemente dicotomiche, dove però gli dei sono oramai assenti.

In questa prospettiva Villa Adriana, dove si svolge parte della mostra, è espressione degli ideali classicisti espressi nella raffigurazione della perfezione atletica, presentando un ciclo statuario che costituisce al tempo la documentazione di una collezione museale e l'esplicazione di un gusto collezionistico. Mentre a Villa d’Este, lo spazio espositivo si struttura lungo una serie di sette sale in successione che si snodano per l’intero piano nobile della Villa. La ripartizione espositiva prevede un continuo interscambio fra la statuaria, la pittura, il disegno e il manufatto librario per creare una sorta di cangiante sovrapposizione continua di opere che possano immergere il visitatore in una dimensione quasi sinestetica. Quello che si intende ribadire è infatti un approccio conoscitivo di ordine sensoriale ed emotivo, favorito dall’impostazione fenomenologica dell’allestimento.