Francesca Bonciani, la palleggiatrice di grande esperienza che ha calcato i campi di A1 e A2, è una 28enne entusiasta e decisa: ma oltre alla pallavolo c’è di più. Non ha mai rinunciato alle sue passioni e grazie alla sua predilezione per lo studio, nonostante i molteplici impegni sportivi, ha conquistato un altro traguardo: Dottoressa in Scienze della Nutrizione Umana - indirizzo Nutrizione, presso l’Università Telematica San Raffaele Roma.
Il suo percorso nel volley femminile inizia molto presto, all’età di 6 anni, grazie alla sorella maggiore che già all’epoca si dilettava nella squadra del paese. “Ma è una passione che è cresciuta negli anni” racconta Francesca. “Durante l’ultimo anno di liceo, ho deciso che era giunto il momento di vivere un’esperienza lontano da casa. Non è stata affatto semplice, ma mi ha arricchita tanto: è stata la decisione migliore che potessi prendere.”
Cos’è lo sport?
“Lo sport è liberazione, ma è anche famiglia. E non solo. Non riesco a racchiuderlo in una definizione senza il timore di risultare banale. Però posso dire che è un impegno con te stessa prima ancora che con gli altri. È il piacere del coinvolgimento e della condivisione. Uno sport di squadra, come il mio, ti insegna anche che con la tua fatica e il tuo sudore puoi realizzare il sogno della persona che ti sta accanto. È forse così che raggiungi il tuo obiettivo.
Non è sempre facile gioire del successo di un altro che è arrivato anche grazie a te, ma la pallavolo mi ha donato proprio questo: la sensazione impagabile dello sguardo di un compagno di squadra, di una persona dello staff o di un tifoso che ti riconosce tutto senza neanche parlare.”
Chi è Francesca fuori dal campo?
“Tanti atleti dicono di trasformarsi dentro al campo, io forse vado un po’ controcorrente. Credo di essere la stessa persona sia fuori che dentro al campo: non amo stare al centro dell’attenzione e non sono istintiva. Penso tanto prima di parlare e di agire, però sono sempre pronta a ridere. Diciamo che sono quella che non sa raccontare le barzellette ma ride anche per quelle che non fanno ridere.”
Dopo la triennale in "Scienze motorie" e la magistrale in "Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate" presso l’Università Telematica San Raffaele, un altro traguardo. Come sei riuscita a conciliare gli impegni sportivi con lo studio?
“Mi è sempre piaciuto imparare cose nuove e leggere tanto, negli anni ho imparato a dividere la giornata per ottimizzare al massimo il mio tempo. Faccio una scaletta giornaliera delle cose che devo fare e programmo tutto: non sempre riesco a rispettarla, ma sentirmi organizzata mi rende più serena.
Dopo aver concluso il percorso di Scienze motorie sentivo di non essere ancora completa, mi mancava qualcosa: così mi sono messa alla ricerca di un altro percorso. Con l’Università Telematica San Raffaele mi ero trovata benissimo e il corso di laurea specialistica in Scienze della Nutrizione Umana indirizzo Nutrizione sembrava essere proprio il tassello che mancava.
In realtà l’ambito ospedaliero mi ha sempre affascinato e mi sarebbe piaciuto fare il medico, il chirurgo magari! La vita mi ha portata a fare altre scelte, ma questo percorso di studi mi ha permesso di vivere un po’ il mio sogno. Quando mi hanno approvato le autorizzazioni per il tirocinio in ospedale non ci volevo credere! Non è stato facile conciliare l’impegno con la pallavolo, ma quando sono finalmente entrata nel reparto di Diabetologia dell’ospedale di Olbia è stata un’emozione grandissima! E la mia tesi magistrale è frutto proprio di questa esperienza. Il tema trattato è quello del counting dei carboidrati, una terapia medica nutrizionale per pazienti diabetici che, insieme alle altre terapie, aiuta a migliorare il controllo glicemico e consente ai pazienti di gestire in autonomia i boli di insulina che si devono somministrare in funzione dei pasti.”
Altri sogni?
“Per il momento ho tante idee. Sicuramente mi piacerebbe lavorare per migliorare il benessere di un paziente a 360 gradi o entrare in una grande azienda alimentare. Per adesso mi concentro sull’esame di stato e poi chissà..”