Uno studio preclinico condotto dall’IRCCS San Raffaele Roma in collaborazione con l’Università La Sapienza e l’Università Telematica San Raffaele Roma, ha individuato un approccio farmacologico in grado di potenziare il grasso bruno e quindi di avere effetti protettivi sul rischio di obesità e di altre patologie associate ad essa.
Di recente il lavoro è stato pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Cells.
“Abbiamo dimostrato che l’inibizione farmacologica della proteina Sirt5 è in grado di convertire le cellule adipose (adipociti) del grasso bianco in adipociti bruni, metabolicamente attivi e con proprietà distinte dagli adipociti bianchi. Come è noto, l’espansione e l’alterata funzionalità delle cellule adipose bianche promuove l’insorgenza dell’obesità. al contrario – spiega Alessandra Feraco, ricercatrice presso il Laboratorio di Endocrinologia Cardiovascolare dell’IRCCS San Raffaele Roma, diretto dal Prof. Massimiliano Caprio - la formazione di adipociti bruni protegge dallo sviluppo di malattie metaboliche, come obesità e diabete di tipo 2”.
La ricerca dal titolo “SIRT5 Inhibition Induces Brown Fat-Like Phenotype in 3T3-L1 Preadipocytes” è stata coordinata da Andrea Armani, professore Associato dell'Università Telematica San Raffaele oltre che ricercatore presso l’IRCCS romano. Il trattamento farmacologico ora dovrà proseguire l’iter di sperimentazione prima di poter essere utilizzato su larga scala.