“Non so se la frase “tutte le cose belle hanno una fine” contenga più forza o malinconia. Io voglio convincermi che tutte le emozioni, gusti, odori associati a questo periodo che ho vissuto saranno un inizio e che mi accompagneranno per sempre. Proprio ora, mentre sto scrivendo, sento il rumore della gente che si affretta a raggiungere la sala della conferenza della mattina, sento i discorsi misti in tutte le lingue del mondo durante i pasti, le grida di incoraggiamento durante le attività sportive e soprattutto tutte le risate. Attraverso i nostri discorsi, i futuri incontri ed i nostri incarichi, la fiamma che abbiamo acceso tutti insieme all’Accademia Internazionale Olimpica, continuerà ad animarsi attraverso il mondo intero per numerosi anni. Quindi è col cuore pesante e lo spirito pieno di bei ricordi che ho il piacere di trasmettere con qualche riga questo magnifico viaggio verso i valori dell’Olimpismo. Il tutto è iniziato durante la seduta facoltativa di tre giorni svoltasi nel corso della Sessione dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana “I valori educativi dell’Olimpismo” nella Scuola Marescialli del comando Aeroporto di Viterbo il 31 Maggio 2014. Prevedeva la presenza di 3/4 studenti per ogni università di Scienze Motorie Italiana e tra i partecipanti di questa 25esima sessione circa la metà degli studenti ha partecipato alla seduta facoltativa dove con una prova di selezione (consistente in un tema a carattere sportivo in lingua inglese o francese) venivano scelti 3 studenti che avrebbero potuto partecipare in rappresentanza dell’AONI alla 55esima sessione dell’Accademia Olimpica Internazionale. Con grande gioia e stupore sono risultata tra i 3 prescelti e dopo un anno, precisamente il 24 maggio scorso (2015), ci siamo incontrati all’aeroporto di Roma e con un volo diretto siamo arrivati ad Atene. La 55esima sessione dell’Accademia Internazionale Olimpica ha riunito 170 giovani partecipanti proveniente da 90 paesi diversi. La cerimonia di apertura si è svolta sulla collina di Pnyx, ad Atene, in presenza di tutti i giovani partecipanti degli studi del Master dell’AIO e di qualche prestigioso invitato. È in questo ambiente quasi surreale, davanti ad un panorama mozzafiato che abbiamo seguito gli interventi del Presidente dell’AIO, del Presidente del CNO della Grecia, di un rappresentante del Presidente del CIO e del Presidente della Repubblica Ellenica. In seguito abbiamo avuto il piacere di assistere al concerto dell’orchestra sinfonica di Atene… Veramente spettacolare!! E’ proprio nel corso di questi primi giorni che abbiamo avuta la conferma della fortuna che abbiamo avuto a poter partecipare a questa 55esima sessione dell’AIO. Abbiamo in effetti vissuto un’incredibile esperienza, confermata dai partecipanti dell’Accademia alle edizioni precedenti. Ciliegina sulla torta, abbiamo fatto amicizie, naturalmente più o meno intense, con ragazzi dei quattro continenti del mondo. Siamo tutti d’accordo nel dire che se ci fosse una sola cosa da ricordare di questa incredibile avventura al primo posto non si potrebbe che mettere queste amicizie che si sono create tra culture a volte totalmente diverse. Ma non ci si può dimenticare delle attività intellettuali, sportive ed artistiche nonchè dell’unicità dei luoghi che sono stati degna cornice a questi bei ricordi. Tra le visite, le conferenze, i lavori di gruppo, le attività sportive ed artistiche, le serate sociali e le uscite allo “Zorbas”, le giornate (e le serate) erano a dir poco movimentate. La stanchezza ha iniziato a farsi sentire alla fine della prima settimana ma contrapposta all’unicità dell’esperienza è stata messa in disparte con il sorriso sino alla fine del soggiorno. Sin dal nostro arrivo abbiamo potuto impregnarci dell’eredità che i Giochi Olimpici antichi hanno lasciato alla Grecia. Abbiamo potuto avere la fortuna di visitare in condizioni ottimali i resti Archeologici dell’Acropoli e dello stadio Olimpico d’Atene. Nel viaggio verso Olimpia, abbiamo fatto una fermata a Delphes e visitato il sito archeologico ed il suo museo adiacente. Una volta arrivati ad Olimpia abbiamo potuto ufficialmente immergerci nel cuore di questa avventura scoprendo il posto principale delle Olimpiadi. Le conferenze erano molto interessanti, diverse tra loro anche se alle volte con approcci stranamente simili tra universitari di diverse nazionalità e dei membri del Comitato Internazionale Olimpico. Siamo stati anche molto sorpresi dalla possibilità di porre numerose domande ai relatori alla fine della loro presentazione e dal constatare che si rendevano disponibili per continuare a discutere con noi giovani partecipanti persino durante i pasti o durante i seppur rari momenti meno informali della giornata (davanti alla televisione guardando il torneo di tennis Roland Garros per esempio). Per quanto riguarda il lavoro era diviso in 13 gruppi ed io ero inserita in quello francese che era composto da 11 persone compresi i due coordinatori le cui nazionalità rappresentate erano le seguenti: Italia (rappresentata da me), Francia (in quattro, tra cui una ragazza che lavora per il CIO), Canada, Malì, Slovenia, Svizzera, Monaco, Seychelles. Le conferenze come i lavori di gruppo erano sul tema della sessione: “Il Movimento Olimpico: processo di rinnovamento ed adattamento”, tutti i membri del gruppo erano molto attivi nei dibattiti e hanno contributo allo scambio di pensieri sul lavoro che ci era stato assegnato. Per il primo lavoro, io con un ragazzo Francese, Roman, abbiamo avuto l’occasione di fare la presentazione, per il secondo un’altra Francese, Enora e Ousmane dal Mali. Fortunatamente abbiamo potuto tutti contribuire alle ricerche e alla redazione dei documenti. Abbiamo trovato solo un po’ frustrante il fatto di non aver abbastanza tempo per sviluppare le nostre idee e i nostri argomenti e di dover fare una sintesi dei nostri lavori su solamente due pagine nonostante gli argomenti fossero importanti e sicuramente avrebbero meritavano più ricerche e sviluppi. L’Italia, l’AONI e l’Università Telematica San Raffaele Roma penso e spero siano stati ben rappresentati e gliene sarò sempre grata per questa opportunità datami. Il contesto e tutto l’ambiente dell’AIO non poteva essere più adatto alla pratica di attività sportive in maniera ludica. In effetti le strutture sportive erano numerose (piscina, tavolo da ping-pong, campi da tennis, pista d’atletica, campi da calcio e da basket) e non mancavano certo i potenziali giocatori e giocatrici. Ho preso parte a tutti i tornei che sono stati organizzati (nuoto, tennis, tennis da tavolo, atletica, rugby, calcio), e approfittando del fatto che sono risultata vincitrice solamente in una disciplina sportiva mi schiero sicuramente dalla parte di Pierre de Coubertin e condivido con lui la famosa frase “l’importante è partecipare”. Per quanto riguarda le serate sociali sono rimasta veramente impressionata da tutti gli spettacoli che ogni paese riusciva a preparare in così poco tempo a disposizione. Tutta la bellezza e l’unicità di questa avventura si sono espressi proprio durante la serata delle Arti, visto che hanno partecipato in numerosi e mostrato il loro talento artistico e sportivo (danze, canti, combattimenti, acrobazie, scritture, dipinti). Uno spettacolo veramente entusiasmante! Mi è dispiaciuto registrare le lamentele di alcuni per quanto riguarda i pasti; io sono stata agevolata in quanto essendo ancora impegnata in attività sportiva semiprofessionistica non eccedo mai con i pasti ma immagino che accontentare i gusti e le abitudini di una così grande quantità e varietà di persone debba essere un’impresa improba. Questo però rimane un dettaglio di tutta questa avventura che resta unica, positiva ed indimenticabile. Aspetto con impazienza di vedere se e come potrò rendermi utile all’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, al fine di contribuire a far vivere l’Olimpismo”.
Stephanie Scimone