Immaginiamo di trasporre l’utilizzo del passaporto da un individuo, identificabile come diverso da qualunque altro, ad una specifica unità di prodotto alimentare, anch’essa univoca ed identificabile. Immaginiamo poi che il passaporto possa raccontare la storia degli eventi più significativi della sua produzione, trasformazione, distribuzione e di quelli complementari come analisi e certificazioni. Immaginiamo che i dati di ogni evento abbiano valori certi perché oggettivi in quanto dotati di data e ora, geolocalizzazione, codice identificativo. Ecco che la tracciatura degli eventi e la successiva rintracciabilità assume valenza universale, oggettiva e specifica.
Immaginiamo, infine, di portare questo passaporto in ambito digitale rendendolo capace di mostrarsi in modo chiaramente leggibile, interattivo, in grado di condurci nei tempi e nei luoghi e dalle persone che questo prodotto l’hanno reso tale, in grado di raccontarci ciò che le sigle burocratiche e le dimensioni microscopiche celano alla nostra comprensione lasciando per contro grandi dubbi sulla credibilità di informazioni ambigue che potrebbero celare conseguenze negative per la salute dei consumatori.
Tutto questo può divenire realtà grazie al progetto CD.PRO-CON = Contatto Diretto Produttore-Consumatore - cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania, nell’ambito del POR Campania FESR 2014-2020” - che vede l’Università Telematica San Raffaele fra i principali partners.
Molto più di un “bollino” da apporre sui prodotti, piuttosto una filiera etica che è anche e soprattutto un’opportunità per rispondere alle richieste di un consumatore sempre più consapevole e informato valorizzando, al contempo, il territorio e gli attori delle varie fasi.